Il portale SL Rad è entrato nella sua fase conclusiva e si sta trasferendo sul nuovo progetto di Free Open Access Medicine Radnote.it - Appunti di un giovane radiologo

PowerPort (Port-A-Cath)

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CVC Materiale Procedure

Device per l’accesso venoso centrale completamente impiantabile composto da camera Port agganciata ad un catetere venoso centrale.

Indicazioni

  • Terapie che richiedono ripetuti accessi venosi
    • Scarso patrimonio venoso } terapia infusive croniche
  • Il sistema PowerPort può essere utilizzato per:
    • l’infusione di medicazioni
      • Malattie oncologiche } chemioterapia
        • evita gli effetti collaterali dei chemioterapici sulle vene periferiche
      • Miastenia gravis } infusione di immunoglobuline
    • l’infusione di liquidi intravenosi
    • l’infusione di soluzioni per la nutrizione parenterale
      • Sindrome dell’intestino corto } nutrizione parenterale integrativa 
    • l’infusione di prodotti ematici
    • la somministrazione di mezzi di contrasto con iniettori automatizzati (fino a un flusso massimo di 5mL/s)
    • il prelievo di sangue
      • il prelievo ematico è possibile sui PowerPort
      • è invece sconsigliato (anche se possibile in caso di necessità) nei Port non Power

Controindicazioni

  • È controindicato il posizionamento del Port con il catetere mediale rispetto al bordo della prima costa
    • elevato rischio di strozzamento del catetere
  • Batteriemia, sepsi, setticemia, infezioni note o sospette dipendenti dal diapositivo e in caso di febbre di ndd >24h
    • Nei pazienti settici è consigliabile ripetere l’emocoltura 48h prima del posizionamento del port
  • Allegia ai materiali del port
  • Grave malattia cronica ostruttiva dei polmoni
  • Sito destinato al port già oggetto di episodi di trombosi o interventi di chirurgia vascolare
  • Sito destinato al port precedentemente esposto a radioterapia
  • Tessuti locali non idonei a permettere a corretta stabilizzazione del dispositivo
    • Infezione cutanea attiva
  • Somministrazione di Bevacizumab (Avastin) nelle 2 settimane precedenti o successive il posizionamento del Port
    • Il Bevacizumab ha attività anti-VEGF e inibisce l’angiogenesi aumentando il rischio di mancata guarigione della ferita, eroione del port e deiscienza.

Scleta del sito di impianto

  • Port toracico
    • Necessaria vena cava superiore e vena giugulare o succlavia pervie
    • Sede di posizionamento preferenziale
    • Controindicato in pazienti in previsione di radioterapia o interventi di chirurgia toracica
    • Può oscurare una lesione “a bersaglio”
  • Port brachiale
    • Esiti di mastectomia bilaterale
    • Pazienti in previsione di radioterapia toracica o interventi di chirurgia toracica
  • Port lombare
    • Accesso alternativo in caso di occlusione delle vene centrali superiori
    • Evitare il posizionamento in presenza di filtro cavale

Scelta del Port

  • Power Port
    • frequente utilizzo di mezzo di contrasto
  • Port Bilume (Double-lumen port)
    • necessità di somministrare terapie o nutrizione parenterale in contemporanea alla chemioterapia
    • un lume tipicamente dedicato alla nutrizione paretenterale
  • Mini-Port (Low-profile port)
    • Pazienti pediatrici
    • Pazienti cachettici
    • Posizonamento periferico, tipicamente brachiale
    • Minor rischio di deiscenza della camera port
  • Port Vortex (12F)
    • per pazienti in trattamento con fotoferesi

Puntura

  • L’accesso vascolare del catetere avviene preferenzialmente in vena giugulare o vena succlavia
    • E’ sconsigliato pungere la vena succlavia nei pazienti con insufficienza renale cronica o in generale con possibile indicazione alla dialisi per preservare l’asse vascolare.
catetere cvc port ad accesso giugulare destro
Port ad accesso giugulare destro

Procedura

  • La procedura di posizionamento di PAC
    • viene solitamente svolta in regime di Day Hospital (DH)
    • richiede 45-60 minuti
    • avvine in anestesia locale
  • Il PAC viene posizionato a 4-5 cm sotto la clavicola (incisione a 3-4 cm dalla clavicola)
    • le misure dalla clavicola sono solo orientative, il punto esatto viene deciso in ecoguida e la tasca viene ricavata caudalmente a 2 cm.
  • Può anche essere posizionato a livello brachiale con puntura della vena basilica

Cose da fare

Controllare il sito di accesso per escludere:

  • sanguinamento
  • ematoma

Eseguire un controllo RX per:

  • Documentare posizione del catetere
  • Escludere falde di PNX

E’ possibile indicare riposo a letto:

  • con la testa a 15° rispetto al corpo e osservazione di 1 ora nel caso di port toracico
  • con l’arto superiore tenuto in posizione supina per un’ora nel caso di port brachiale
  • per 4 ore in completo clinostatismo nel caso di port lombare

Cose da non fare

  • Creare una tasca sottocutanea di dimensioni eccessive
    • Il port può capovolgersi/migrare
  • Percorso del catetere ad angolo acuto
    • Il catetere può attorcigliarsi/occludersi
  • Venipuntura troppo in alto sopra la clavicola
    • I movimenti del collo possono causare un malposizionamento del catetere.
  • Creazione di una tasca troppo bassa sulla parete toracica
    • Disagio del paziente se il port viene posizionato vicino al capezzolo a causa della maggior sensibilità cutanea
    • Nelle pazienti obese o con seni grandi, il passaggio dalla posizione supina a quella eretta può causare uno spostamento del port in direzione caudale con retrazione del catetere sopra la vena cava superiore
  • Creazione di una tasca profonda in pazienti obesi
    • Difficoltà di palpazione/accesso al port

Composizione

  • Camera (serbatoio, reservoir o port) in titanio o plasitica (delrin) con membrana autosigilante siliconata
  • Catetere radiopaco in poliuretano (può essere anche in silicone)
    • Dimensioni disponibili comprese tra 6F e 16F
    • Catetere pre-attaccato oppure attaccabile alla camera port
    • La terminazione del catetere può presentare valvola groshong
  • Non esporre mai il catetere in poliuretano ad alcol } porta alla degradazione del catetere

Più comunemente il Port-A-Cath è monocamera ma esistono anche modelli a camera doppia o tripla.

Tutti i materiali sono:

  • biocompatibili e utilizzabili con qualsiasi tipo di soluzione iniettiva
  • amagentici, non rilevabili al metal detector, e compatibili con la risonanza magnetica

 

  • Un catetere port può rimanere in sede per un tempo estremamente protratto, fino a 10 anni e garantisce fino a 2000-3000 utilizzi.
  • L’iniezione deve avvenire in sterilità con ago di Huber (ago Gripper)
    • Ago disponibile in calibro da 19G a 22G
  • Qualora necessario è possibile mantenere l’ago in sede fino a 5-6 giorni con apposita medicazione

Identificazione PowerPort

  • Dopo il posizionamento del catetere Port-A-Cath viene consegnato un apposito kit con tesserino che permette l’identificazione del Port
    • Nel caso di dispositivi PowerPort il paziente avrà un tesserino e un braccialetto di riconoscimento di colore viola 
  • Identificazione palpatoria tramite tre punti rilevati a livello sottocutaneo
  • Identificazione in RX per mezzo di controno radiopaco del port

Indicazioni al paziente

  • giorno precedente
    • Può essere consigliato di fare una doccia la sera precedente la procedura
    • Sospendere eventuale terapia con eparina
  • giorno della procedura
    • Arrivare a digiuno
    • Non importa sospendere la terapia antipertensiva
  • 1 giorno
    • È possibile che si avverta del dolore nella zona di impianto nelle 24-48h
      • il dolore è gestibile con paracetamolo o altri FANS al bisogno
  • 2 giorni
    • È possibile rimuovere la medicazione
  • 5 giorni
    • È possibile rimuovere fasce adesivie elastiche (steri-strip)
  • 7 giorni
    • Non fare sforzi nei sette giorni successivi all’impianto per evitare dislocazione della camera del port, evento comunque molto improbabile
  • 10 giorni
    • Nei dieci giorni successivi al posizionamento non bagnare la ferita per permetterne la corretta cicatrizazione
    • Il lavaggio personale andrà svolto “a pezzi” per evitare di bagnare la medicazione
    • Può essere indicato si evitare l’attività fisica intensa fino alla rimozione del punto cutaneo
  • Controllo ambulatoriale a dieci giorni dove verrà valutata la ferita e rimosso il punto in seta a chiusura del sito di puntura
    • Dopo la valutazione della corretta cicatrizzazione della ferita si potrà iniziare ad utilizzare il Port
      • Non utilizzare il Port prima dell’ultimo controllo per il rischio di ostacolare la guarigione della ferita e favorire l’insorgere di infezioni 

Medicazione al domicilio

Qualora necessario è possibile cambiare la medicazione della ferita pulendo la zona con garze sterili bagnate con betadine e applicando un cerotto medicato sterile.


Stile di vita del paziente

  • Il paziente può continuare a fare tutte le regolari attività (anche sportive) dal terzo giorno dal posizionamente del Port
    • Se il port non è in uso è possibile fare il bagno in mare o in piscina
    • Se il port è in uso per infusione continua di terapia andaranno utilizzate delle apposite medicazioni impermeabili per poter fare la doccia
  • È assolutamente controindicato utilizzare fucili o altre armi da fuoco che possano produrre rinculo sulla spalla del Port

Complicazioni

Lo svolgimento della procedura rende prossimi allo zero i rischi di complicazioni immediate legate al posizionamento del port.

Complicazioni precoci

  • Aritmia da stimolazione atriale
  • Puntura accidentale dell’arteria
  • Pneumotorace
    • evenienza rara in ecoguida (<1%)
    • da puntura accidentale della pleura
    • dolore toracico e difficoltà respiratorie
      • calo della saturazione
      • assimentria di parete del torace
      • suono timpanico alla percussione
    • Diagnosi al controllo RX
    • Se falda voluminosa posizionamento di drenaggio e ricovero in chirurgia toracica
  • Emotorace
  • Ematoma della parete toracica
    • Complicazione più comune
    • Puntura accidentale dell’arteria succlavia
    • Discrasia della coagulazione
  • Allergia a medicamenti o materiali
  • Embolia gassosa

Complicazioni tardive

  • Infezione del Port 
    • Rappresenta una delle complicazioni più frequenti: in letteratura è riportata nel 5,6% (3-7%) degli impianti
      • 10% nel caso di Port brachiali
    • Febbre e brividi al momento dell’uso
      • ricercare in anamnesi che non ci siano stati stravasi di chemioterapico o mezzo di contrasto
    • Area eritematosa, dolente, edematosa, tesa
      • ricercare pus sul cerotto della medicazione oppure alla spremitura
    • Valutazione ecografica
      • aree disomogenee ipercogene intorno alla camere } flogosi
        • se esteso ai soli piani superficiali } flemmone
        • se interessa anche i piani profondi } fascite
      • area di raccolta ipoecogena con componenti iperecogne } ascesso
    • Non rimuovere il port
      • Avviare terapia antibiotica.
      • Solo in rari casi si procede alla rimozione del port
  • Ostruzione del Port
    • Perdita di fluidi intorno al Port al momento di posizionamento del catetere
  • Migrazione del catetere
    • può causare malfunzionamento del Port
  • Malfunzionamento del Port
    • ostruzione secondaria a formazione di:
      • strato di fibrina
      • coagulo
  • Rottura del Port
    • dolore e gonfiore alla somministrazione del farmaco
  • Trombosi della vena
    • 5-7% dei casi
      • 5,5% nel caso della vena succlavia
      • 2,0% nel caso della vena giugulare interna
      • 4,5-11% nel caso di port brachiale  
    • dolore, eritema ed edema della zona interessata e dell’arto omolaterale
    • non rimuovere il catetere, terapia medica con anticoagulanti
      • eparina
  • Deiescienza/necrosi con esposizione cutanea
    • del catetere tunnellizzato
    • della camera del Port
    • più comune nei pazienti affetti da cachessia o molto magri

Strozzamento del Port

Semeiotica clinica

  • Prelievo ematico difficoltoso
  • Resistenza all’infusione
  • Prelievo o infusione possibili solo in determinate posizioni del paziente

Semeiotica RX

  • Grado 0 | Nessuna distorsione → Nessuna azione
  • Grado 1 | Distorsione senza restringimento → RX torace di contro ogni 3 mesi (controllando di mantenere sempre la stessa posizione delle spalle)
  • Grado 2 | Distorsione con restringimento → Valutare la possibilità di espiantare il Port
  • Grado 3 | Fenditura o lacerazione del lume → Rimuovere prontamente il Port

Utilizzo

  • Per la puntura va utilizzato esclusivamente un ago di huber (ago gripper) 
  • Lavare il Port dopo ogni utilizzo con lavaggio pulsato
  • Lavare il Port una volta al mese (ogni 4-6 settimane) in caso di permanenza in sede in disuso
L’ago di Huber è definito ago “non coring” poiché presenta il foro di uscita delle soluzioni posizionato lateralmente e ciò fa sì che quando fora una membrana crea un taglio e alla sua rimozione la membrana resta sigillata.
Questo aspetto lo differenzia dagli aghi standard che sono definiti aghi “carotanti” dove il foro di inieizione è frontale sulla punta dell’ago e se usato frequnetemente sulla memebrana del port porterebbe al suo deterioramento.
L’ago di hube ha una lunghezza compresa tra 19mm e 32mm con calibro 19-21G

Somministrazione di mezzo di contrasto

  • PowerPort: port idoneo alla somministrazione di mezzo di contrasto tramite iniettore
    • Localizzare il Port palpatoriamente e inserire il set infusionale PowerLoc (esclusivamente quello nel di iniettori automatizzati di mdc) toccando il fondo del port con la punta dell’ago di Huber (ago Gripper)
      • Eseguire subito dopo un lavaggio pulsato
    • Prima di iniettare il mezzo di contrasto questo deve essere portato alla temperatura corporea, altrimenti può danneggiare il port
    • Durante l’iniezione posizionare gli arti sollevati per facilitare l’infusione
    • Eseguire un lavaggio pulsato con 10 mL subito prima e dopo la somministrazione di mezzo di contrasto per garantire la pervietà del dispositivo
    • Non iniettare mai sopra i 300 psi (2086 kPa)
      • 19 G → 5 mL/s
      • 20 G → 5 mL/s
      • 22 G → 2 mL/s
    • Eccedere con la pressione può portare:
      • dislocazione del catetere
      • rottura del catetere
    • I sistemi PowerPort sono collaudati su 36 cicli di iniezione pressurizzata di sostanza con viscosità sovrapponibile a MdC

Rimozione di Port-A-Cath

In assenza di complicanze, il Port può rimanere in sede per un tempo illimitato. La rimozione, effettuata quando il Port non è più necessario, consiste in un piccolo intervento ambulatoriale, simile a quello dell’impianto, sempre in anestesia locale. L’incisione si effettua sulla vecchia cicatrice e, al termine, vengono sempre applicati dei punti di sutura che vanno rimossi dopo 10-15 giorni. Dopo la rimozione dei punti rimarrà una sola piccola cicatrice. La rimozione è necessaria in tutti questi casi:

  • termine terapia
  • infezione accertata correlata al catetere e non suscettibile di terapia
  • trombosi con malfunzionamento
  • malposizionamento del catetere
  • rottura del catetere.

Negli ultimi tre casi, è quasi sempre possibile ripristinare il vecchio dispositivo o sostituirlo con uno nuovo, ed è quindi possibile garantire la continuità terapeutica.  


Valutazione ecografica

Nel caso di sospetto infettivo questo va argomentato ed è necessaria una valuazione ecografica del sito posizionamento per valutare la presenza di raccolte o altri segni ecografici di infezione. ECOGRAFIA TESSUTI SUPERFICIALI Alla rivalutazione ecografica odierna, non si evidenziano significative raccolte fluide nei tessuti molli circostanti il port-a-cath, ma solo una minima porzione di tessuto ipoecogeno a margini lobulati estesa per circa 1 cm sul versante mediale, non meglio caratterizzabile. Anche in considerazione della dolorabilità (oltre che delle valutazioni cliniche già effettuate dai Curanti), si rimane comunque disponibili alla rimozione del presidio.


Rimozione Port-A-Cath

La rimozione viene eseguita in sala fluoroscopica per poter visualizzare il catetere durante la rimozione e documentare l’assenza di compnenti residue al termine dell’operazione. RIMOZIONE CVC MEDIO-LUNGO Rimozione di Port-A-Cath precedentemente posizionato in sede pettorale di ( destra / sinistra). Al termine della procedura non rilevabili complicanze immediate.


Bibliografia