Il portale SL Rad è entrato nella sua fase conclusiva e si sta trasferendo sul nuovo progetto di Free Open Access Medicine Radnote.it - Appunti di un giovane radiologo

Indicazioni

  • Non ci sono controindicazioni alla somministrazione di mezzo di contrasto, sia organoiodato che paramagnetico, durante l’allattamento
    • Fra tutti i mezzi di contrasto solo quelli a base di gadolinio della categoria “ad alto rischio di fibrosi sistemica nefrogenica” (gadopentetato dimeglumina, gadodiamide e gadoversetamide) vanno prudenzialmente evitati.
  • Non è necessario sospendere l’allattamento
    • Non c’è bisogno di sospendere temporaneamente l’allattamento e gettare il latte spremuto dopo un’indagine radiologica con mezzo di contrasto.
      • Questa misura può essere riservata ai casi in cui l’indagine radiologica sia stata eseguita con
        • Gadopentetato dimeglumina
        • Gadodiamide
        • Gadoversetamide
        • In tutti gli altri casi, e quindi nella maggioranza dei casi, il bambino allattato può riprendere da subito i pasti al seno.

Mezzi di Contrasto a base di Iodio

  • Meno dell’1% della dose somministrata alle mamme in allattamento viene escreto nel latte materno nelle prime 24 ore
  • Meno dell’1% del mezzo di contrasto ingerito dal bambino viene assorbito dal suo tratto gastrointestinale
  • Pertanto, la dose sistemica attesa assorbita dal bambino dal latte materno è inferiore allo 0,01% della dose intravascolare somministrata alla madre.
  • Questa quantità rappresenta meno dell’1% della dose raccomandata per un bambino a cui viene prescritto un esame radiologico che prevede la somministrazione e.v. di mezzo di contrasto a base di iodio (in genere da 1,5 a 2 ml / kg)

Mezzi di Contrasto a base di Gadolinio

  • Meno dello 0,04% della dose intravascolare somministrata alla madre viene escreto nel latte materno nelle prime 24 ore.
  • Poiché meno dell’1% del mezzo di contrasto ingerito dal bambino viene assorbito dal suo tratto gastrointestinale, la dose sistemica attesa assorbita dal latte materno è inferiore allo 0,0004% della dose intravascolare somministrata alla madre.
  • Questa quantità ingerita è molto inferiore alla dose ammissibile per uso endovenoso nei neonati.
  • La probabilità di un effetto avverso causato da una frazione così piccola di chelato di gadolinio assorbita dal latte materno è remota.

PDF | Documento intersocietario SIRM SIP SIN


Bibliografia